ILDUEDIPICCHE "The Original"

RESOCONTO E FOTO SERATA ELGA A BOSA

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Princy
view post Posted on 13/8/2009, 13:47




Resoconto di Lakim del forum Elga & Marcelo official forum.... Elga si dimostra sempre una grande!!!!

Decido assieme a Sarah73, mod globale del Forum della Coppia e soprattutto una cara amica, anche se non da molto tempo, ma in realtà da sempre per il grado di affiatamento che ho subito avuto con lei, di andare alla serata di Elga praticamente in pochi minuti di riflessione alle 17,30 di un afoso pomeriggio estivo.
Esattamente 27 ore prima della nostra effettiva partenza da Verona alla volta di Cagliari Elmas, una magica notte di mezza estate.
Follia? No, di più… molto di più.
Una strana e indescrivibile passione, che non ha nulla -o poco- a che vedere con la ragione che invece vaglia, pondera, analizza ed elabora. E che dovrebbe, in teoria, impedirci di fare sciocchezze, di buttarci a capofitto in avventure tanto folli, per l’appunto, come quella di sabato scorso, 25 luglio 2009.
Poco meno di un mese dal mio primo incontro con Elga Enardu, al raduno di Roma.

Ho conosciuto Elga attraverso la televisione e mi sono innamorata delle emozioni e del sentimento prodotto dall’incontro di lei con Marcelo Fuentes.
Come tantissime altre forumine, giovani e meno giovani.
Con un grado di istruzione elevato o molto basso.
Con tanto di famiglia oppure senza legami.
Ma tutte, dico tutte inebriate, affascinate, attratte da questi due ragazzi, insieme.

Poi ho avuto la grandissima fortuna di incontrarla dal vivo, quindi di conoscerla un po’ meglio al suo raduno, organizzato da Jam, alla fine di giugno, a Roma. E qui sono rimasta davvero abbagliata da tanta bellezza -ricordate sempre che chi scrive è una donna e una donna sposata che quindi non è attratta dalle donne, verso le quali è tendenzialmente molto critica, ma gli uomini- unita a una dose di intelligenza, dolcezza e sensualità che ho trovato solo in lei a livelli così intensi.
E poi sorridente, mai stanca, sempre desiderosa di accontentare tutte le richieste delle sue fan, pur non conoscendole, pur non sapendo da che zona d’Italia -o d’Europa- provenissero.
Insomma… una donna, ma anche una ragazza piena d’entusiasmo e carica di gioia di vivere e di confrontarsi con persone nuove, con mentalità diverse dalla sua senza preconcetti e chiusure mentali. Sincera -a volte anche troppo!- istintiva, spontanea, ma anche riflessiva e acuta.
Mai volgare, ma contemporaneamente femminile al massimo, anche con addosso solo una canottiera e un paio di jeans.

E poi è arrivata la serata di Bosa Marina, che non ha fatto altro che confermare l’idea che avevo di lei prima. Perché la serata in Sardegna, la caliente e appassionata terra di Elga, è stata davvero indimenticabile, da tantissimi punti di vista. E di questo mi sento di ringraziare in primis lei, questa donna fantastica e poi Sarah, che ha organizzato tutto nei minimi particolari e ha reso la nostra trasferta più semplice con il suo self control che, abbinato alla mia carica di energia, ha dato vita ad una delle notti più originali e speciali di cui io abbia memoria.

Tutto comincia con un paio d’ore d’auto per raggiungere l’aeroporto Catullo di Verona, dove un volo Meridiana (azzzzzzzz stavolta non era Ryanair, eppure di nuovo un ritardo! A sto punto, anzi bundo, ho capito di essere io la portatrice di malocchio e ho deciso nel frattempo di contattare un esorcista che mi liberi da questa sf… ortuna!) che avrebbe dovuto partire alle 21,20 e atterrare in Sardegna alle 22,40 (avevo già avvisato Elga del nostro arrivo e lei aveva risposto “Sono molto contenta, ma… voi siete matte!”) in realtà ha iniziato la sua manovra di partenza sulla pista esattamente alle 22,10 e poi è atterrato a Cagliari Elmas alle 23,30… azzzzzz e stra-azzzzzzz quasi con un’ora di ritardo!

Questo “piccolo” inconveniente ci ha impedito, una volta atterrate, di poter seguire (come avevamo precedentemente concordato con la protagonista di questo resoconto) l’auto di Elga fino al locale dove lei avrebbe dovuto fare la sua serata, auto che in realtà era già partita da un bel po’ e non poteva certo tornare indietro per recuperare noi.
Vi risparmio il racconto angosciante della ricerca disperata di un’auto a noleggio nei pressi dell’aeroporto di Cagliari… Chiedevamo se avevano un’auto da noleggiare e questi rispondevano prima con un sorrisino di pietà del tipo “Uhuhuhu ma che dittte? Deficienti siettte? Su su tornattteve a casa vostra, ajò…” e poi facevano uscire solo un grugnito e alzavano gli occhi al cielo allargando le braccia in segno di resa.
Insomma… niente mezzo di trasporto per raggiungere questa località misteriosa e dimenticata da Dio!

Poi, di colpo, in fondo al tunnel buio della disperazione (mia, devo ammetterlo! Sarah non ha mai perso il self control) si è accesa una luce e io me ne sono uscita con una “grande” idea “Prendiamo un taxi!”.
Sarah mi ha guardata con un profondo senso di compassione del tipo “Ti sono vicina in questo momento di coma intellettivo”, poi però mi ha accompagnata di fronte all’entrata dell’aeroporto e lì siamo riuscite a convincere un tassista particolarmente fuori di zucca e molto disponibile, anche se un po’ incapace di intendere e volere e imbranato nella guida (il che non è gravissimo per uno che di mestiere guida le automobili…) a portarci a Bosa Marina (che solo a nominarla sta località quella notte tutti i tassisti impallidivano e pareva volessero toccarsi gli zebedei tanto in cu…. lo al mondo pareva essere sto posto!) on the beach e on the dance.

Una volta sedute in taxi io e Sarah ci siamo guardate e riguardate una decina di volte, poi siamo scoppiate a ridere come due deficienti pensando a quello che stavamo facendo (un crescendo di caxxate una dietro all’altra) e infine io ho iniziato a rompere sonoramente las bolas anche a Elga telefonandole ogni decina di secondi netti per chiederle indicazioni sulla strada da fare, sul nome della località, della zona, sul locale, su come si sentiva lei, la quale, sempre carinissima come solo lei può essere, mi ha anche chiesto se eravamo fuori a pagare un taxi a quell’ora per tutta quella strada e garantendomi che, nel ritorno, avrebbe assolutamente provveduto lei a riaccompagnarci in aeroporto col suo driver.

Durante l’infinito viaggio verso Bosa io ogni tanto osservavo Sarah e, ridendo come una cretina, le sussurravo “Maaaaaaaaa… dove siamo? Sicura che questo sa dove stiamo andando? Maaaaahhhh Sarahhhh a che velocità andiamo?” e lei sempre a farmi segno, buttandosi a terra dalle risate e divertita, “solo a 100 all’ora! Azzzzzzzzzzzz”.

E quindi il nostro arrivo al Paradise di Bosa Marina, un locale all’aperto molto carino conficcato in mezzo alla vegetazione sarda, a ridosso del mare e caratterizzato dalla presenza di un grande giardino con palme e corbezzoli, intervallato qua e là da piste da ballo coperte e da tavolini e sedie in vimini.
Siamo scese dal taxi alle 2,10 con alcuni ragazzini accalcati fuori dall’entrata principale che ficcavano le loro teste il più possibile dentro la nostra auto, convinti che al suo interno non ci fossimo noi, admin e mod del forum di Elga e Marcelo, ma chissà quali vip giunte a salutare Elga Enardu.
Una volta davanti all’entrata ho richiamato Elga che mi ha spiegato dove andare per riuscire ad entrare a nome suo senza problemi, cosa che abbiamo fatto dopo pochi minuti, sentendoci, in quel momento, un pochito raccomandate… che bellissima sensazione!

Intanto il vento fresco che ci aveva accolte al nostro sbarco in Sardegna si stava trasformando in una brezza gelida e costante, tanto da farci, ogni tanto, rabbrividire e di nuovo sorridere pensando “Azzzzzzzzz! Pensa se fosse novembre! Saremmo già morte assiderate!” .
Sedute a un tavolo abbiamo atteso l’entrata di Elga, che secondo noi doveva avvenire da un momento all’altro nella pista che stavamo fissando da minuti, popolata da un gruppo di ragazze e ragazzi dall’età media di circa 20 anni. Elga mi aveva chiamata pochi minuti prima chiedendoci di avere pazienza perché il locale era ancora semivuoto e quindi avremmo dovuto attendere ancora qualche minuto.

Fortunatamente alle 3,00 mi è venuta la strabiliante idea di alzarmi con Sarah per raggiungere i bagni e, seguendo istintivamente un serpentone di gente ammassata fuori da una porta di legno stile saloon texano, mi sono resa conto, ascoltando anche i commenti dei presenti che Elga era là, in un altro giardino più interno e qualcuno l’aveva già vista e continuava a ripetere quasi inebetito “E’ bellissima ragazzi, è bellissima!”. A quel punto anche io e Sarah ci siamo messe in coda e abbiamo atteso che il buttafuori ci facesse entrare per salutarla.

Da lontano l’ho finalmente intravista: sotto un gazebo di legno abbellito da soffici tendaggi drappeggiati color amaranto c’era un divanetto in vimini e seduta sul divano lei, con un paio di ragazzi ai lati intenti a farsi immortalare da un fotografo professionista, con tanto di attrezzatura composta da cavalletto e fari di luce.
Ammassate attorno al gazebo decine e decine di ragazze e ragazzi, tutti a osservare lei, la reginetta della serata, che, come l’altra volta… forse di più, se questo è possibile, era bellissima, radiosa e non aveva certo bisogno di un faro per essere vista, perché brillava di luce propria, tanto era splendente.

Ci siamo avvicinate e, una volta a ridosso del gazebo ci siamo fermate ad osservarla, senza che lei potesse vederci: indossava un golfino nero in ciniglia, a maniche lunghe, attillato, sopra una canotta nera che terminava, nella sua parte più bassa, a cingerle sinuosamente la vita, con un bordo di perline nere luccicanti; poi un paio di jeans molto scuri e fascianti che terminavano a zampa d’elefante e un paio di sandali altissimi. Al collo portava una collanina pressoché identica a quella regalata a Marcelo durante l’esterna del compleanno di lui e al polso destro aveva il bracciale scuro a maglia molto grossa col pendente squadrato che ha indossato durante tutto il trono e che aveva praticamente in tutte le esterne col Fuentes e nei momenti più significativi dei loro incontri. Lo stesso bracciale che proprio lui, el hombre de fuego, le aveva riportato in studio dopo la loro bellissima esterna nel suo appartamento…

Dopo un paio di minuti di foto lei, Elga, si è voltata verso di noi e mi ha riconosciuta (“Azzzzzzz -ho pensato io- che donna! Ma come cavolo fa a ricordarsi di me dopo un mese che non ci vediamo? Manco fossi un bel figliolo come suo marito Fuego Fuentes… mahhhh questa ragazza è davvero eccezionale!”), quindi ha sfoderato uno dei suoi sorrisi più luminosi ed è venuta verso di noi, dicendo il mio nome ad alta voce -tanto che alcune delle persone che stavano intorno a me e a Sarah si sono sicuramente chieste chi diavolo potessimo essere perché lei mi chiamasse così interrompendo le sue foto- e chiedendomi di avvicinarmi, cosa che ho fatto -assieme a Sarah- velocemente. Lei, dolcissima, ha voluto abbracciarmi subito, dandomi due baci e poi ha voluto conoscere l’altra pazza scatenata della serata per rendersi conto che la follia è davvero contagiosa e irrimediabilmente il sale della vita!

Dopo averci accolte in questo modo ci ha chiesto di salire sul gazebo con lei, sempre sotto lo sguardo incuriosito e perplesso di decine di persone, e ha voluto immediatamente che ci facessimo una foto tutte e tre insieme, come fossimo delle amiche che attendeva con trepidazione: questo è uno dei lati del carattere di Elga che amo di più. Come lei riesce a farti sentire importante “solo” perché sei tu. Le sensazioni piacevoli che ti arrivano dentro quando ti avvicini a lei, che sabato notte aveva sulla pelle un profumo intenso dai toni quasi maschili che le donava un’aria ancora più attraente, sono davvero indescrivibili.
E io sono donna.
Non oso immaginare un uomo come possa resistere a tanto charme e femminilità…

Dopo le foto ci ha fatto accomodare su un paio di sedie posizionate accanto al suo divanetto, tanto che io, quando la persona di turno saliva sul palco per farsi una foto assieme a lei, avevo spesso il fondoschiena del diretto interessato praticamente davanti al naso, quindi chiamavo lei e le sorridevo, per prenderla un po’ in giro sull’avvenenza praticamente inesistente della maggior parte dei maschietti presenti e lei, Elga, si voltava verso di me facendo delle smorfie divertentissime come per dire “Hai ragione” e rideva come una bambina.

Questo rito si è ripetuto ininterrottamente dalle 3,00 circa fino alle 4,00.
Lei non ha mai avuto momenti di stanchezza o di nervosismo.
Non si è mai dimostrata insofferente con nessuno.
Ha accettato i complimenti di tutti senza fare polemiche e ad ognuno ha regalato un sorriso e un autografo con dedica.
Mai stanca, sempre allegra e spensierata.

Tra una foto e l’altra Elga si voltava verso di me e verso Sarah per dirci qualcosa di ironico, oppure per riprenderci se non ci vedeva abbastanza sorridenti, per domandarci se ci stavamo divertendo e per farci controllare l’ora, calcolando se doveva mollare tutto per farci riaccompagnare in aeroporto o se avessimo ancora qualche minuto a disposizione.
Ad un certo punto è venuta verso di me, mi ha guardata con la sua solita aria furbetta e divertita e mi ha schiaffato la sua borsa bordeaux sulle gambe dicendomi “Io devo andare un momento alla consolle. Tienimela tu!” e anche quel gesto io l’ho interpretato, a modo mio certamente, come qualcosa di carino e di confidenziale, nonostante non siamo due amiche di vecchia data, ma solo due persone che si sono incontrate quasi per caso solo un mese fa.
Si è dunque assentata pochi minuti, dopo di che è tornata, sempre allegra e ha iniziato a ballare, tra una foto e un autografo, sulle note della musica che si sentiva di sottofondo.
In particolare mi è rimasta impressa una bachata (io a quel bundo ho dovuto assolutamente ricordarle la bachata della rosa, il primo ballo fatto con suo marito Fuego Fuentes) che lei ha ballato in modo molto sensuale rivolta verso di noi, sorridendo divertita.

Nel bel mezzo della serata io le ho dato un piccolo regalo che avevo preparato per lei, un pacchettino contenente tutti i video delle puntate di lei e Marcelo, fino al mese di maggio, ognuno con una foto di alcuni dei momenti più belli di quella puntata, raccomandandole di aprirlo a casa.
Lei ovviamente ha voluto aprire lì il suo regalo e io le ho chiesto di non innervosirsi se non fosse stato di suo gradimento. Inizialmente Elga ha finto di arrabbiarsi, ma subito dopo si è guardata tutti i dvd, uno per uno, poi, chiamandomi per nome come è abituata a fare mi ha mandato a quel paese ridendo divertita e infine svelta svelta si è infilata i dvd nella borsa ringraziandomi.
Subito dopo mi ha chiesto di ringraziare tutte voi, ragazze del nostro Forum, raccomandandomi di dirvi che siete fantastiche e che non dovete assolutamente preoccuparvi per lei sennò poi lei ci sta male...

Dopo molti altri autografi e tantissime foto Elga mi ha chiamata e mi ha chiesto che ore fossero e, sentito che erano già le quattro e quaranta, ha detto “Adesso andiamo, altrimenti perdete l’aereo!”, quindi ha fatto segno al suo driver che non l’ha praticamente mai persa di vista un momento, di avviarsi e gli ha spiegato che anche noi dovevamo salire in auto con loro per Cagliari.

Attorno a noi si è formato un cordone di addetti alla security del locale che hanno accompagnato Elga all’interno di uno degli uffici del locale e noi due fuori dalla disco, raccomandandoci di attendere Elga, che di lì a poco ci avrebbe raggiunte per salire in auto alla volta di Cagliari.

Lei ha espletato alcune formalità dentro al locale e poi ci ha raggiunte fuori, nel mezzo di una notte stellata dal sapore tropicale, ma sferzata da un vento sempre più polare (faceva davvero un freddo incredibile per essere la fine di luglio).
Quindi siamo saliti tutti in macchina, ma uno dei ragazzi che faceva “il simpatico” con Elga (ha tentato in più riprese di avvicinarsi a lei con sorrisi, battute, a volte discorsi senza senso che comprendeva solo lui), un energumeno non molto alto, ma ben piantato, con tanto di cappellino frontinato calcato sul cranio e catenona d’oro (anche se credo fosse solo dorata, viste e considerate le dimensioni elefantiache dell’oggetto) al collo stile buzzurro, tamarro, zotico e chi più ne ha più ne metta (proprio il tipo che potrebbe colpire al corazon Elga, insomma…), abbronzatura stile lampada da centro estetico e depilazione total body soprattutto sul torace palestrato e pompato ha infilato il testone dentro il finestrino dell’auto per salutarla e, soddisfatto della sua impresa poi ha anche voluto salutare noi due, che lo guardavamo allucinate chiedendoci che male avevamo fatto per meritarci cotanto pachiderma.

Il viaggio di ritorno è stato molto più veloce di quello di andata, anche perché il driver di Elga secondo me era un pilota di formula uno in incognito che nulla avrebbe da invidiare a Michael Schumacher.
Sto tipo, con tanto di cranio rasato e braccia depilate e tatuate ha viaggiato per tutto il tempo ai 160 all’ora con la musica a tutto volume, voltandosi ogni tanto verso la sua passeggera più preziosa, che gli sedeva accanto.

Io sono rimasta dalle 5,00 alle 6,50 circa sveglia, a fissare lei.
Non so spiegare il perché.
Con la testa lievemente reclinata da un lato e appoggiata al sedile Elga ha riposato beata per quasi tutto il tragitto, nonostante le curve stile rally fatte dal pilota pazzo.
Dormiva e… chissà che sognava.
Forse niente, forse tutto.
Questo proprio non lo so.
Ma so per certo che la sensazione di benessere e di appagamento che la sua sola presenza mi trasmetteva non la dimenticherò mai.
Aveva un viso dolce e rilassato anche nel sonno, come se nessun tipo di preoccupazione le stesse più sfiorando la mente o adombrando il cuore.
Spero proprio che sia così.
Una volta arrivati in prossimità dell’aeroporto lei si è svegliata e si è messa un po’ in agitazione temendo che non riuscissimo a prendere l’aereo.
Nonostante questo ha trovato il tempo per spiegarci dove fosse il banco Meridiana per non perdere tempo al momento del check-in, ci ha ringraziate tanto per essere andate alla sua serata e ci ha dato due baci raccomandandomi di avvisarla una volta sull’aereo, per non farla preoccupare.

Elga è tutto questo.
Ma in realtà è molto, molto di più.
E’ una donna piena di vita, carica di energia e desiderosa di stare con la gente, in maniera spontanea e immediata.
Nelle due occasioni in cui ho avuto modo di osservarla dal vivo posso dire con assoluta certezza che è tutto fuorchè costruita, che riesce ad essere splendida anche alle 6 del mattino senza aver visto il letto e sa cosa significa aver rispetto delle persone che le stanno accanto e che lavorano per lei e con lei.
Emana una luce particolare che non è visibile se non sei in sintonia con lei e possiede una carica di positività che inevitabilmente riesce a coinvolgere chi le sta accanto, pur non conoscendola.

In questo particolare momento Elga mi è apparsa proprio serena e padrona della propria vita.
Fiduciosa nei confronti del futuro e predisposta ad affrontare qualunque tipo di esperienza nuova, anche se questa potrebbe significare sacrificio e fatica.
Concludo dicendo che, comunque, nei suoi occhi allegri e brillanti, oltre che dolcissimi, ho intravisto la voglia -più che legittima in una ragazza così giovane e bella- di amare, ma soprattutto di essere amata come merita, in modo profondo, intenso, senza limiti e soprattutto sincero.
Possibilmente senza più lacrime, perché credo ne abbia già versate abbastanza.

Ancora grazie Elga, per essere come sei
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mancia
view post Posted on 14/8/2009, 10:23




GRAZIE PRINCY :msn3.gif: E GRAZIE LAKIM :msn3.gif: E SARAH ... :msn3.gif:

BELLISSIMO RESOCONTO ...

BELLISSIMA E STRAORDINARIA ELGA ... :kissw11kx1.gif: :kissw11kx1.gif:

 
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&&chia&&
view post Posted on 15/8/2009, 12:24




GRAZIE GRAZIE ALLE RAGAZZE DEL FORUM DI ELGA....

BELLISSMA COME SEMPRE... :am2.gif: :am2.gif: :am2.gif: :am2.gif: :am2.gif: :am2.gif:
 
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teresagemelli
view post Posted on 16/8/2009, 13:56




CHE DIRE : SEMPLICEMENTE '' SUPERLATIVA '' .
 
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3 replies since 13/8/2009, 13:47   594 views
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